Carmelo – Pt.8

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L’incontro con Carmelo

Sono stato spostato dall’ospedale al POLO ONCOLOGICO in Humanitas , era il giorno 8 Novembre , ci arrivo in sedia rotelle , come in ogni ricovero.

Entro in camera e vedo già le cose in ordine , il bagno privato , e sopratutto i LETTI , attraverso il separè noto però un bidoncino ai piedi del letto , e delle macchinette che fanno rumori assurdi.

Che fossi stato in camera con qualcuno me lo sarei pure anche aspettato , però con un signore particolare .

Siciliano , puro. 

Faccio fatica a comprenderlo , mi limito a fare cenni istintivi con la testa e a ridere alle sue affermazioni , lavora come tecnico in uno scuola superiore vicino a Milano , ma ha un passato da tutto fare , cartongessista , panettiere , aveva iniziato da picciriddu.

Avrà avuto circa 70 anni , non li ho mai chiesto l’età o qualcosa di personale , stava già combattendo una cosa più grande di lui , fargli domande sulle malattie che avesse era presso che impossibile. 

Anche perché lui non voleva che gli si dicesse nulla su ciò che aveva e ciò che non aveva.

Io al contrario volevo sapere tutto per filo e per segno.

Ci presentammo cosi , lo vidi sboccare appena entrai in stanza , ignaro del tutto di ciò che gli stesse capitando , lo vedo uscire coi piedi dal letto , e rigurgitare in questo secchiello color giallo vomito per l’appunto.

Insomma come inizio mi sono preoccupato, ho aspetto che finisse e con un CIAO un pò titubante ci salutammo.

Ma da quel giorno ho iniziato ad essere più aperto , più comprensivo , la mentalità che ti fai li dentro ti fa crescere in un certo senso .

Chi vuoi essere?

fai lo stronzo e pensi solo a te stesso , della serie ok siamo qua per essere curati è il minimo che stai facendo
capisci che il personale medico è li per te e se non ti risponde alla chiamata subito non è che sta giocando a carte con i suoi colleghi

Provo rispetto , per chi fa l’infermiere , sono li ad ogni ora pronti ad aiutarti .

Per Carmelo non era così , almeno lui non era ostile o cattivo ma aveva il tono di voce minaccioso sarà stato il suo siculo.

Un giorno si è messo a litigare con un infermiera perché diceva che gli stava urlando addosso , e Carmelo diceva che era la sua voce , una situazione tragica-comica.

Il giorno in cui giocò sia Milan che Juve me lo ricordo bene , abbiamo staccato metà cameretta , chissà perché proprio quel giorno la TV smise di funzionare , assurda come cosa. 

E poi voleva cambiare addirittura stanza per vedere sta benedetta TV cercando di costringermi dopo aver fatto un operazione il giorno prima per l’installazione del mio PIC.

Lo vedevo muoversi ovunque , sempre con appresso la macchinetta , era un palo della luce quel l’uomo una forza assurda. 

Mi consiglia dove andare a trovare prodotti tipici siciliani nelle parti di Milano , mi parla, che lui va a prendere la salsiccia anche a Novara dalle mie parti, insomma abbiamo un bel rapporto, ci scambiamo anche i numeri di telefono.

Il giorno in cui mi dimisero , me lo ricordo a tratti , ero imbottito di farmaci , non parlavo bene , però ricordo che è stato l’ultimo giorno con Carmelo , mi spiaceva un sacco lui era li da non so quanto per guarirsi , e mi diceva sempre che voleva tornare a casa almeno li aveva il balcone poteva respirare, giusto per sentire l’aria ,un pò di libertà.

Fatto sta che lo abbraccio , ci diciamo qualche bocca in lupo , tra malati oncologici è una prassi ormai . 

Ci si spera che stia meglio.

“Ho girato spesso fuori dalla Sicilia, ma è un tema [la Sicilia] e una realtà alla quale tornerò sempre.”

GIUSEPPE TORNATORE

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